Ludovica Palmieri

“Reagire, voltare pagina”: Arianna Dell’Arti e Paola Michelini, le Wanderwoman

In collaborazione con Mentinfuga.

Intenso, emotivo, vulcanico. Tragico e comico nello stesso tempo. Senza mezze misure.

Wanderwoman
Wanderwoman di Arianna Dell’Arti con Paola Michelini

Un lifting al pensiero, una strigliata alla coscienza, uno scossone al proprio ego.
Insomma, uno spettacolo da vedere se non si vuole rimanere indifferenti, perché l’indifferenza è l’unica reazione non contemplata di fronte a Wanderwoman; spettacolo fuori dagli schemi, eppure eccezionalmente dentro la vita.
Del resto, non poteva essere diversamente per una pièce che ha visto lavorare fianco a fianco, Arianna Dell’Arti come autrice e regista e Paola Michelini come attrice. Due donne dalle personalità forti e prorompenti, capaci di catalizzare l’attenzione del pubblico, coinvolgerlo emozionarlo. Diverse sotto molti aspetti, Arianna Dell’Arti e Paola Michelini, oltre ad una splendida amicizia, hanno in comune la passione per il teatro, la scrittura, e U.G.O.  Unidentified Gabbling Objects Abbiamo avuto modo di incontrarle per parlare con loro dello spettacolo, che tornerà in scena al Monk a gennaio 2022, dopo l’anteprima dicembrina.

Arianna Dell’Arti, è stato un vero piacere conoscerti in Wanderwoman in veste di autrice e regista. Ci racconti com’è nato questo spettacolo? Prende le mosse dall’esperienza vissuta o è frutto di fantasia?
Wanderwoman, come tutti i testi che scrivo, è nato sulla scia di esperienze vissute, per poi evolversi, trasformarsi e aprirsi ad una dimensione più ampia e universale. La scrittura per me è un mistero. All’inizio, in verità, la vivo come un’agonia, un tormento. Praticamente mi devo costringere. Poi, una volta che comincio, il testo viene da sé e la mia percezione dello scrivere cambia, acquista un valore liberatorio. Attraverso la scrittura riesco a guardarmi dentro, a fare i conti con me stessa. Quindi, anche se iniziare non è facile, poi diventa un atto catartico. Tanto che non ho bisogno di partire con un’idea chiara del testo, perché so che, superata l’impasse iniziale, le parole verranno da sole.

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Wanderwoman
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