Ludovica Palmieri

“Oddio come siamo libere”. Al teatro lo Spazio va in scena la Libertà delle Donne

“Oddio come siamo libere”, Marzia Escolani e Valentina Cardinali portano in scena un omaggio a GIorgio Gaber. 

“Oddio come siamo libere” è il titolo dello spettacolo di Marzia Ercolani e Valentina Cardinali, andato in scena martedì 15 febbraio al Teatro Lo Spazio.

Omaggio a Giorgio Gaber

Non un semplice spettacolo, ma un vero e proprio omaggio a Giorgio Gaber, cantautore, poeta, filosofo, che molto più di tanti altri ha saputo raccontare l’Italia dei suoi anni. Le canzoni del maestro, magistralmente suonate da Valentina Cardinali, si alternano a parti in prosa interpretate da Marzia Ercolani, in un susseguirsi incessante di momenti ironici, profondi ed intensi.

Le donne al centro

Come si evince dal titolo: “Oddio come siamo libere”, è una piece teatrale che mette al centro le donne; riflettendo sul concetto di libertà, come opportunità, emancipazione, partecipazione. Ma nello spettacolo c’è di più perché la libertà non è solo contemplata ma esercitata concretamente.

La Libertà non solo raccontata ma messa in atto.

Le due attrici occupano lo spazio del palco con disinvoltura. Valentina Cardinali offre una meravigliosa prova di sé al pianoforte, con una musica ed una voce meravigliose, rivelandosi perfettamente in grado di eseguire una sua personale interpretazione delle canzoni di Giorgio Gaber.

Marzia Ercolani è travolgente e, a mio parere, offre una rappresentazione concreta e visiva dell’idea di libertà nel suo rapporto con il corpo. Marzia Ercolani affronta in lingerie, se così possono essere definite un mutandone e una canottiera anni Ottanta, gran parte dello spettacolo, dimostrando la piena padronanza e consapevolezza del proprio corpo. L’attrice, nell’essere perfettamente a suo agio seminuda sul palco per me, non solo offre una splendida rappresentazione del concetto di libertà ma ribalta proprio le convenzione a cui siamo abituati. In altre parole, Marzia Ercolani, nel mostrare con nonchalance il proprio corpo, giocando con il pubblico tra seduzione ed ironia, infrange, come se nulla fosse, tutti i tabù e i severi, quanto ridicoli e limitanti, canoni di bellezza imposti dalla società. 

Con le sue movenze sexy e ironiche, l’attrice propone una nuova immagine di donna, un’idea “altra” di femminilità, in cui l’apparenza lascia il posto alla sostanza, in cui la seduzione non è vuota ma deriva da un movimento profondo derivante dalla certezza di sé come essere umano e come donna. In questo modo Marzia Ercolani, ipnotizza il pubblico, costringendolo a stare sul pezzo e catalizzandone l’attenzione. 

Uno spettacolo di sostanza

“Oddio come siamo libere” non è uno spettacolo di forma ma di sostanza. Lo dimostra il fatto che l’intento non è quello di raccontare una storia; ma di approfondire dei concetti, proprio come faceva Giorgio Gaber nelle sue canzoni. Tra sogno e realtà, i temi toccati sono diversi ma, sostanzialmente, tutto ruota intorno ai rapporti. Rapporto uomo donna certo, ma anche rapporti sociali, chiedendosi se, in una società sempre più individualista, ci sia ancora spazio per un pensiero per l’altro. 

Per quanto si tratti di una rappresentazione con finale aperto, mi sento di esprimere il mio parere, dicendo che sì: una speranza c’è. Anche se  i margini di miglioramento sono davvero ampi e la strada per un mondo più giusta sia davvero luna, da storica mi sento di dire che la direzione in cui stiamo procedendo non è del tutta sbagliata. 

Info Teatro Lo Spazio

 

Oddio come siamo libere
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