Francesca Reggiani: Agitarsi prima dell’uso
Decisamente brillante lo spettacolo di Francesca Reggiani Agitarsi prima dell’uso, con cui il Teatro OFF/OFF di Roma conclude il 2023. Un incessante susseguirsi di gag comiche, leggere, pungenti, a tratti anche politiche.
L’esordio: un disclaimer più che una dichiarazione di intenti
L’attrice romana non si smentisce mai e, in quest’ultimo spettacolo, conquista il pubblico sin dall’esordio iniziale. Non solo una dichiarazione di intenti, ma un vero e proprio disclaimer sulla satira che, con l’aria che tira, ho trovato a dir poco geniale. In un contesto estremamente fluido ma, nello stesso tempo, politicamente corretto fino all’estremo, in cui il confine tra lecito e illecito è sempre più labile, l’artista mette in guardia il pubblico e, nello stesso tempo, mette le mani avanti, invitando gli “allergici” all’umorismo a prendere provvedimenti, visto che lei ha tutta l’intenzione di fare satira.
Intesa nell’accezione di Critica più o meno mordace (dal sarcasmo alla caricatura) verso aspetti o personaggi tipici della vita contemporanea.
La voce come unico “strumento”
Così, azzerando i tempi di attesa, veste subito i panni del Presidente del consiglio, come ama essere chiamata la Premier Giorgia Meloni.
Sia chiaro veste, in senso puramente metaforico, perché la Reggiani, forte della sua comprovata esperienza, non ha bisogno di costumi o particolari strumenti di scena, le basta la voce per entrare pienamente nello spirito dei suoi protagonisti.
Tutto lo spettacolo è uno spassoso gioco di ruoli, in cui l’attrice racconta la realtà attraverso i filtri dei personaggi interpretati. Così la Premier parla della Schlein, facendo battute davvero esilaranti, a cominciare da quella in cui spiega la confusione della segreteria del PD a partire da una semplice e veritiera riflessione sulla sua, a dir poco complessa, condizione anagrafica; per continuare con un esilarante riferimento ai discorsi inutilmente intricati della leader dell’opposizione che, secondo la Reggiani, basta ascoltare per dieci minuti per capire immediatamente tutte le canzoni di Franco Battiato.
Un serio approfondimento sulla realtà
Il bello dello spettacolo è che nel complesso si può leggere come un –paradossalmente – serio approfondimento sull’attualità. Ogni battuta non è posta per caso, inventata o campata in aria, ma strettamente legata a fenomeni e situazioni realmente accaduti. In altre parole, tutto l’umorismo della Reggiani è figlio di un’attenta e intelligente analisi della realtà; per cui si ride, sì, ma sempre in modo vivo, consapevole ed intelligente. Il pubblico, consapevole e “di sinistra” partecipa attivamente e risponde, tanto che l’attrice specifica più volte: “mica è un’assemblea”.
Lo show procede in maniera fluida tra sketch nuovi ed evergreen della famosa attrice; come la gag su Rutelli che, durante il suo mandato di sindaco, si è distinto per l’aver disseminato Roma di muretti e marciapiedi. Battuta che le offre la possibilità di fare un riferimento anche all’attuale primo cittadino: Gualtieri, talmente schivo e timido da non venire mai riconosciuto da nessuno.
Notevole le imitazioni di Maria De Filippi, costruita in maniera sartoriale sui suoi programmi televisivi, e Patty Pravo, un must di Francesca Reggiani sempre esilarante e divertente.
Ficcante il riferimento al mondo del lavoro, con focus sui giovani che, solo in Italia, sono ancora sotto posti alla necessità di compiere prestigiosi tirocini non pagati.
Relazioni: istruzioni per l’uso
Infine, in chiusura dello spettacolo, non poteva mancare un riferimento alla gatta morta. Mitica figura coniata dalla Reggiani come modello di riferimento per le donne in cerca di una relazione. Secondo l’attrice, infatti, nell’epoca della fluidità, in cui le donne single sono in netta maggioranza rispetto agli uomini, le alternative sono due: o accontentarsi del proprio compagno di una vita, ove presente, seguendo il motto: Peppe per Peppe, mi tengo Peppe; oppure adottare il modello della gatta morta che prevede tutto un modus di comportamento, tutto sommato dal semplice apprendimento, volto a sedurre gli uomini giocando sul loro stesso piano, ovvero – sintetizzando l’artista – facendo a meno dell’intelligenza. Il consiglio principale, rivolto soprattutto alle donne impegnate di sinistra, è quello di evitare qualsiasi sfoggio della proprio cultura e, preferibilmente di limitare l’eloquio almeno per le prime due settimane alle sole vocali per emettere basiche esclamazioni di stupore di fronte al beneamato.
E così, al termine dello spettacolo, esco dalla sala sollevata e consapevole, ringraziando in cuor mio Francesca Reggiani per avermi ricordato il validissimo motivo per cui sono felicemente single.
L.P.