Uno spettacolo fresco veloce originale in cui Marco Cavallaro dà ancora una volta il meglio di sé, a partire dal titolo: Uscirò dalla tua vita in taxi, con regia di Filippo D’Alessio che rimane sicuramente impresso per il suo essere estremamente attuale e ironico con stile, in scena al Teatro de’ Servi fino al 15 dicembre.
Cavallaro mai nulla di banale
Marco Cavallaro non ha mai nulla di banale. La sceneggiatura di K. Waterhouse e W. Hall, scorre veloce – per quanto un po’ lunghetta, con un quarto d’ora in meno avrebbe funzionato comunque benissimo – e risulta davvero innovativa, giocata su un sagace escamotage che non tutti colgono immediatamente.
Prosegue la ricerca di Cavallaro sul rapporto uomo donna
Diciamo che con questa commedia Cavallaro continua la sua ricerca sulle dinamiche di coppia e di rifiuto della coppia, soffermandosi in particolare sui personaggi femminili di cui l’artista, evidentemente affascinato, approfondisce sempre le dinamiche psicologiche mettendone ironicamente in risalto le contraddizioni e, talvolta, le ingenuità.
Donne e uomini? Uguali ma diversi
Cavallaro poi, in maniera veramente intelligente, esasperando le situazioni in chiave comica, riesce a mettere in scena la differenza tra la complessità femminile e l’almeno apparente semplicità maschile. Per cui le prime, a seguito di ragionamenti a dir poco assurdi, rispondono alla paradossale esigenza di trovare una stabilità complicandosi la vita; mentre i secondi subiscono questi meccanismi, diventandone inconsapevolmente protagonisti.
Una comicità che fa riflettere
Battute sagaci e momenti veramente comici costellano tutta la trama. In un crescendo che culmina in dei silenzi irresistibili carichi di ironia e comicità, in cui Marco Cavallaro coglie davvero l’essenza di una certa contemporaneità. In altre parole, senza cadere nel qualunquismo il regista si dimostra in grado di condensare in battute asciutte, allusioni e modi di fare, stereotipi facili da riconoscere, da capire e in cui immedesimarsi. Innescando meccanismi, dati dalla famigliarità con i temi trattati, che senza avere nulla di didascalico e pretenzioso, con garbo e leggerezza, oltre a divertire, spingono inevitabilmente il pubblico a riflettere.
Gli attori: un cast collaudato
Gli attori sono tutti bravissimi perfettamente calati nei loro personaggi di cui delineano tutti gli aspetti con il procedere dello spettacolo. Del resto, si tratta di un cast vincente e collaudato; oltre a Cavallaro in scena: Maddalena Emanuela Rizzi, Bruno Governale, Alessandra Cavallari. In particolare, Maddalena Emanuela Rizzi tocca le mie corde con il suo fare deciso ed ironico che la porta a recitare al meglio, godendosi nello stesso tempo tutta la bellezza dello spettacolo. Per concludere, un plauso all’articolata scenografia, essenziale e ben strutturata, ideala per innescare tutte le casualità dei tradimenti veri o presunti che costruiscono la trama.
Ludovica Palmieri