Da Mentinfuga, un estratto del mio articolo su “La Gatta Morta” di Francesca Reggiani
Francesca Reggiani, al Festiva Solisti del Teatro offre un’idea alternativa di femminilità
Non c’è nulla da dire. Francesca Reggiani sul palco non si smentisce mai. Brillante, divertente, simpatica, capace di instaurare con il pubblico, in men che non si dica, un rapporto confidenziale e complice.
Sul palco, l’attrice, è a suo agio più che mai. Padroneggia le situazioni, scherza sulle difficoltà contingenti, trasformando quelle che per altri sarebbero fonti di stress in punti di forza. Insomma, Francesca Reggiani sprizza sicurezza di sé, ironia e femminilità da tutti i pori.
Un’idea alternativa di femminilità
Certo, la femminilità della Reggiani esula da tutti i luoghi comuni a cui siamo abituati. La sua immagine di donna va oltre le apparenze, la superficialità. Trova le radici in un’identità interna che deriva, evidentemente, da una profonda ricerca personale. Questo le permette di giocare con gli stereotipi di donna più diffusi, mettendone in risalto pregi e difetti. Da quello della Gatta Morta, rivendicato con ironia nel titolo a quello dell’intellettuale di sinistra, incurante dell’aspetto fisico, carica di libri e conoscenze, impegnata politicamente.
La realtà che sale sul palco
Durante lo spettacolo che, il 6 luglio, ha aperto la rassegna I solisti del Teatro, nella bellissima cornice dei Giardini della Filarmonica di Roma, Francesca Reggiani tocca diversi temi, tutti strettamente legati all’attualità. A partire dalla questione della crisi sanitaria che, purtroppo, proprio in questi giorni è tornata prepotentemente in auge, per arrivare all’emergenza acqua. L’attrice, spinge gli spettatori a riflettere lanciando degli input. Tra le tante, ho trovato molto centrata la riflessione sul modo in cui i media pilotino la comunicazione, ad esempio cambiando la parola crisi dei mesi scorsi, con l’attuale emergenza, che acuisce il senso di gravità e allarme. Personalmente, apprezzo molto questa intelligenza, colta ma leggera, priva di intellettualismi e inutili sfoggi di erudizione.
L.P.
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