Papers: la diversità nell’uguaglianza. Il valore dell’opera non deriva dal materiale con cui è realizzata
Non è la materia che determina il valore dell’opera d’arte, ma l’intenzione dell’artista. Il pensiero che innesca il processo creativo.
Il tocco alchemico dell’artista produce, infatti, una trasformazione metaforica della materia che abbandona il suo semplice stato di “oggetto” per diventare “opera d’arte”. In altre parole, il gesto artistico determina la simultanea metamorfosi di significato e significante, caricando il lavoro di valore fisico e concettuale.
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Papers: la diversità nell’uguaglianza
In Papers: la diversità nell’uguaglianza, mostra personale di Edoardo Civitella, curata da me, Ludovica Palmieri, presso Kou Gallery, la carta è protagonista; denominatore comune che unisce le opere presentate. La scelta di questo materiale non è causale, perché consente all’artista di lanciare un silenzioso ma forte messaggio: l’uguaglianza non ha nulla a che fare con il concetto di uniformità. Al contrario, proprio come dimostra il percorso espositivo, l’uguaglianza, intesa come libertà, è il presupposto per sviluppare la propria identità e dunque la propria “diversità”.
La ricerca di Edoardo Civitella
La ricerca artistica di Edoardo Civitella parte da un profondo interesse per l’essere umano e per la storia. L’artista ha sempre rifiutato ogni categorizzazione e nella sua attività ha sempre alternato liberamente tecniche e materiali. Questo perché, nella visione di Edoardo Civitella la la forma finale dell’opera e, dunque, i materiali di cui è costituita, devono essere sempre funzionali al significato che intende trasmettere. Anche le screziature astratte nei lavori di Edoardo Civitella non sono mai fini a loro stesse, perché, come si evince dai titoli delle opere, che hanno un ruolo cruciale nella genesi delle stesse, all’origine della forma c’è sempre una sostanza, ovvero un pensiero, un’idea da tramettere.
Arte come strumento di indagine e riflessione
Come un antico alchimista, Edoardo Civitella interpreta l’arte come un processo di ricerca e scoperta. Attraverso un intricato gioco di sovrapposizioni e rimandi, attingendo tanto alla sua memoria personale, quanto alla memoria collettiva, l’artista compie, in maniera coerente e rigorosa, un’indagine sull’essere umano, oggetto principale, anche se non palese, del suo lavoro.
Paper una materia privilegiata
Nelle opere presentate in Papers, la diversità nell’uguaglianza, la carta è materia privilegiata, che si propone come campo neutro, pronto a piegarsi alla volontà dell’artista. Il foglio diventa “luogo” in cui Civitella sperimenta liberamente, intervenendo sulle opere usando tutto l’impeto degli elementi, addirittura fuoco e acqua, se necessario. Anche se il processo creativo è guidato dall’intuizione, il lavoro manuale assume un ruolo fondamentale, dal momento che consente all’artista di “stare” sempre nel momento presente e di raccontare il trascorrere del tempo come successione di istanti. Come se fosse una tecnica di meditazione, la creazione dell’opera assume un valore catartico che l’artista definisce “curativo, in senso fisico e spirituale”.
L’atto creativo
L’inizio stesso del processo creativo, per Civitella, equivale ad un “mettersi in ascolto dell’universo” per captare dei segnali che, sotto forma di simboli, colori e movimenti, si traducono nell’intuizione che “fa” l’opera d’arte. In questo procedimento di distaccamento dalla contingenza, l’artista riesce anche a liberarsi delle sue ossessioni, perdendosi nella ricerca di una Verità più grande.
L’arte come ricerca
Per Edoardo Civitella la pratica artistica si inserisce all’interno di un più ampio percorso di studio. L’ambiziosa mission dell’artista è proprio quella di capire e raccontare l’essere umano attraverso le sue intuizioni creative, partendo dal presupposto che, al di là delle differenze, la Verità dell’uomo può essere intesa come “conquista della libertà dalla schiavitù del pensiero”, per usare le sue parole. Tale Verità, secondo Civitella, risiede in ciascun essere umano, solo che, nella maggior parte delle persone, è sepolta da una moltitudine di sovrastrutture sociali e culturali che l’artista cerca di esorcizzare attraverso il suo lavoro.
Ludovica Palmieri
Info Kou Gallery